Fez el Bali e la Medina
La Vecchia Medina e Fez el Bali
Si definisce “Medina” la vecchia zona circondata dalle mura di una città Nord africana. Essa è caratterizzata da vicoli stretti e tortuosi, spesso coperti. Costruita in tempi in cui carretti, asini e cammelli erano l’unico mezzo di trasporto, una Medina è necessariamente pedonale. Le mura che circondano la Medina sono intervallate da torri di avvistamento e porte solide a scoraggiare eventuali invasori. Il layout del labirinto interno serviva a disorientare gli invasori.
La Medina di Fez con i suoi 1200 anni, le sue 9454 stradine ciottolose e le sue 300 moschee, è la più grande città medievale abitata del mondo islamico con la più grande zona pedonale. Importante nodo commerciale nel Nord Africa per secoli è ancora oggi un importante centro di fede e insegnamenti islamici. La zona vanta un’enorme serie di monumenti ed edifici storicamente e artisticamente rilevanti, molti dei quali splendidamente impreziositi dal lavoro di generazioni di artigiani. La Medina di Fez è stata designata patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1981.
Nel decimo secolo l’area attualmente denominata medina di Fez era composta da due diverse città entrambe fortificate e divise dal fiume Oued. La parte occidentale era sotto il dominio dei Kirouans, immigrati dalla Tunisia, mentre la parte orientale era divisa tra andalusi e musulmani spagnoli fuggiti alle persecuzioni nel loro paese d’origine. Le due zone sono state unite da ponti e nuove mura tra l’11° e il 12° secolo, mentre nel 13° secolo è stata incorporata la città di El-Jid (città nuova). Attualmente risiedono nella medina oltre centomila abitanti.
Successivamente la Medina di Fez è stata ulteriormente divisa in quartieri più piccoli (hay), delimitati da cancelli che venivano tenuti chiusi durante la notte, molti di questi accessi esistono ancora, ma solo uno, l’Attarine, è ancora in uso. Ogni quartiere era dotato di 5 strutture essenziali: un forno comunale (farran), bagni pubblici (hammam), una fontana (skaya), una scuola (msid) e una moschea (jama o masjid). Molti quartieri divennero famosi per specifiche attività che vi venivano svolte come carpenteria, colorazione delle pelli, ceramica, ferro battuto o preparazione di cosmetici. Questi prodotti sono ancora creati e commercializzati nei molti mercatini e souk della Medina. Altra caratteristica della Medina sono i funduqs, alti edifici con ampi cortili dove soggiornavano e realizzavano i loro affari commerciali mercanti in viaggio con i loro muli e cammelli. Cancelli, moschee, funduqs e fontane sono ampiamente decorate da piastrelle o da zellij, lavori in gesso o legno di cedro magnificamente intagliati e dipinti.
La Medina si sviluppa su una grande collina che é percorsa da fiumi il cui attraversamento ha imposto stradine tortuose e difficili da mappare e riconoscere. Per secoli questi corsi d'acqua sono stati deviati a fluire nelle fontane e negli hammam cittadini fornendo acqua per dissetarsi, lavarsi e far defluire i rifiuti. La necessità di creare spazi privati e sicuri dove vivere nell’ambito di un ambiente così angusto, ci aiuta a comprendere la vie della Medina: gli ingressi alle residenze sono il più delle volte lungo vicoli ciechi, fuori dalle principali arterie di collegamento. Il cortile aperto al centro della tradizionale abitazione marocchina elimina la necessità di finestre che si affaccino sui vicoletti.
La Medina è un posto dove é facile perdesi. In quanto cinta da mura, non serve molto tempo per attraversarla: circa 40 minuti a piedi da una parte all’altra. Troverete persone che si offriranno di guidarvi anche se non lo chiedete e, se vi trovate completamente disorientati, ragazzini vi ricondurranno sul vostro itinerario con una mancia di 5 Dirham. I migliori punti di riferimento sono le due principali arterie, Tala’a Kebira ("grande salita") e Tala’a Seghira ("piccola salita"), entrambe conducenti dalla porta principale Bab Bou Jloud alla moschea di Karaouine. Le indicazioni stradali sono solamente in lingua araba ma potrete trovare ad intervalli abbastanza frequenti, dei piccoli segnali colorati sistemati da ADER – Fez, l’organizzazione responsabile della conservazione dell’architettura e del prestigio della città, che indicano diversi itinerari e quartieri (trovate la descrizione nel piccolo libro Fez Guide disponibile nella medina).
Tenete presente che i nomi dei luoghi possono apparire in diversa scrittura in quanto trascritti foneticamente dall’alfabeto arabo.
Il Bab Boujlound ("cancello blu"), per esempio, appare spesso indicato come Bab Bou Jeloud; zaouias o mausoleo, può essere facilmente tradotto zawiyas, mentre fonduqs, le vecchie pensioni per i commercianti, fundouks.